Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha evidenziato un legame sempre più stretto tra celiachia e vitamina D così come con patologie autoimmuni della tiroide, tra cui la tiroidite di Hashimoto e il morbo di Basedow.
Questa associazione, rilevata in numerosi studi clinici e osservazionali, apre la strada a nuove ipotesi sulle cause condivise di queste condizioni e, in particolare, sul ruolo di alcuni fattori ambientali e nutrizionali, tra cui la vitamina D.
Una recente revisione della letteratura pubblicata su Nutrients (IFC-CNR di Pisa), analizza le basi di questa correlazione, soffermandosi sull’interazione tra predisposizione genetica, alterazioni del microbiota intestinale e carenza di vitamina D, come potenziali fattori comuni.
Una relazione bidirezionale: celiachia e tiroide
L’interazione tra celiachia e patologie tiroidee non è unidirezionale. I soggetti celiaci presentano una maggiore incidenza di disturbi autoimmuni rispetto alla popolazione generale.
La durata dell’esposizione al glutine, e quindi l’età alla diagnosi, sembra incidere direttamente sulla probabilità di sviluppare altre malattie autoimmuni, tra cui quelle tiroidee.
Il glutine, agente eziologico della celiachia, potrebbe infatti innescare o aggravare una risposta immunitaria anomala, coinvolgendo anche la tiroide.
Sebbene l’eziopatogenesi delle patologie tiroidee sia complessa e multifattoriale, il meccanismo immunitario alla base potrebbe condividere elementi comuni con la celiachia.
Microbiota intestinale: un ponte tra intestino e tiroide
Tra le ipotesi più interessanti esplorate nella review c’è quella del cosiddetto “asse intestino-tiroide“.
Sempre più studi suggeriscono che l’equilibrio del microbiota intestinale possa avere un impatto non solo sulla salute gastrointestinale, ma anche sul sistema endocrino e immunitario.
Nei pazienti celiaci, ad esempio, si osserva spesso una riduzione di batteri benefici come Lactobacillus e Bifidobacterium, e un aumento di ceppi potenzialmente patogeni.
Simili alterazioni del microbiota sono state riscontrate anche nei soggetti con disfunzioni tiroidee autoimmuni.
Tuttavia, la letteratura disponibile è ancora frammentaria, anche a causa della mancanza di dati omogenei su dieta, terapie e fattori genetici.
Celiachia e vitamina D: tra immunità e microbiota
Elemento chiave di questa interazione è la vitamina D. Tradizionalmente nota per il suo ruolo nel metabolismo osseo, oggi sappiamo che la vitamina D esercita importanti funzioni extra-scheletriche, in particolare sul sistema immunitario.
Una sua carenza potrebbe contribuire all’insorgenza o al peggioramento di malattie autoimmuni, incluse quelle tiroidee.
La vitamina D sembra agire anche sul microbiota intestinale, modulandone la composizione e rafforzando la barriera intestinale.
In un’ottica bidirezionale, però, è stato osservato anche il contrario: un microbiota alterato può compromettere l’assorbimento della vitamina D, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.
Nel caso della relazione tra celiachia e vitamina D, i dati sono contrastanti. Alcuni studi segnalano carenze di vitamina D, altri evidenziano una normalizzazione dei livelli dopo l’inizio della dieta priva di glutine.
Rimane incerta, quindi, l’efficacia dell’integrazione con vitamina D nei soggetti celiaci, soprattutto in assenza di una valutazione individuale.
Verso un’ integrazione personalizzata
Sebbene le attuali linee guida sull’integrazione di vitamina D si concentrino prevalentemente sulla prevenzione dell’osteoporosi, la review invita a considerare anche gli effetti immunologici di questa vitamina.
Tuttavia, gli autori sottolineano che ogni integrazione dovrebbe essere personalizzata, sulla base di un’attenta valutazione clinica e laboratoristica del paziente.
In prospettiva futura, tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale potrebbero fornire un supporto innovativo nella personalizzazione dei piani nutrizionali e integrativi.
L’uso di algoritmi predittivi basati sui dati clinici e genetici potrebbe ottimizzare i risultati e ridurre i rischi legati a carenze o eccessi di vitamina D.
AINC: come gestire meglio la celiachia con un approccio completo
La comprensione dei legami tra celiachia e vitamina D e altre disfunzioni tiroidee apre scenari interessanti sia sul piano clinico che preventivo.
Uno sguardo attento ai livelli di vitamina D, alle condizioni del microbiota e all’equilibrio del sistema immunitario può contribuire a una gestione più efficace e personalizzata del paziente celiaco.
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