UN TEAM INTERNAZIONALE, IMPEGNATO IN UN PROGETTO DI RICERCA HA LAVORATO ANNI PER DECODIFICARE IL GENOMA DELL’AVENA.
ALLA FINE GLI SCIENZIATI HANNO RAGGIUNTO L’OBIETTIVO! L’AVENA RISULTA ESSERE UN CEREALE SICURO E ADATTO AI CELIACI!
Manuel Spannagl, scienziato dell’Environmental Health Center di Helmholtz Monaco, e il suo team di ricerca hanno ottenuto un brillante risultato dopo anni di studi: sono riusciti a sequenziare per la prima volta l’intero genoma dell’avena, un cereale apparentemente semplice ma che in realtà si compone di circa 80mila geni racchiusi in 6 diversi set di cromosomi.
Adesso non ci sono più segreti, e questo importante sequenziamento potrebbe portare a novità interessanti nella produzione di questo cereale, rendendolo ancora più sostenibile e resistente anche ai cambiamenti climatici, oltre che nutrizionalmente più ricco. Si conferma inoltre la sua sicurezza per le persone affette da intolleranza al glutine o celiachia. Conoscere la sequenza del genoma dell’avena permette di capire meglio quali geni sono responsabili di quali tratti. Nel caso dell’avena, i ricercatori erano particolarmente interessati a scoprire perché questo cereale provoca meno allergie e intolleranze rispetto ad esempio al frumento o la segale.
La professoressa Michelle Colgrave, dell’agenzia scientifica nazionale australiana CSIRO, che ha partecipato allo studio, in proposito ha dichiarato: Abbiamo scoperto che l’avena ha meno proteine che corrispondono al glutine nel grano. Questo ci ha permesso di confermare che l’avena contiene meno sequenze proteiche note per scatenare allergie e intolleranze alimentari. I risultati di questo studio ci dicono che i geni che codificano per sequenze simili al glutine potenzialmente dannose sono rari, espressi a basso livello e le sequenze stesse hanno meno probabilità di innescare l’infiammazione. Queste caratteristiche significano che l’avena ha somiglianze genomiche e proteiche più vicine al riso, che è sicuro nella celiachia, rispetto al grano e ad altri cereali ricchi di glutine.
Quindi, come ha dichiarato Nadia Kamal, coautrice dello studio:
Questo ci ha permesso di confermare a livello genomico che l’avena nella sua forma pura è adatta per una dieta priva di glutine.
Un ulteriore vantaggio dell’avena rispetto ad altri cereali è che contiene un quantitativo molto più elevato dei cosiddetti beta-glucani, fibre alimentari che riducono il colesterolo nel sangue e hanno un’influenza positiva sulle persone che soffrono di malattie metaboliche come il diabete di tipo 2. La coltivazione dell’avena, tra l’altro, richiede meno trattamenti con insetticidi, fungicidi o fertilizzanti rispetto ad altri cereali e, grazie alle nuove conoscenze sul genoma, è ora possibile rendere le coltivazioni ancora più nutrienti e sostenibili.
Come si legge nello studio infatti:
La nostra indagine proteogenomica delle proteine di stoccaggio dell’avena conferma differenze qualitative e quantitative nell’espressione delle proteine rispetto alle sequenze più abbondanti e immunogeniche in frumento, orzo e segale, che supportano la sicurezza dell’avena nelle diete prive di glutine.