La diagnosi di celiachia può essere effettuata attraverso diversi test, tra cui la biopsia dell’intestino tenue. La biopsia è considerata l’oro standard per la diagnosi di celiachia, poiché permette di determinare se ci sono danni all’intestino tenue causati dalla gluten. La biopsia viene eseguita durante una procedura chiamata endoscopia, durante la quale un sottile strumento, chiamato endoscopio, viene inserito attraverso la bocca e nell’intestino tenue. Durante la procedura, vengono prelevati piccoli campioni di tessuto intestinale che vengono poi analizzati al microscopio.
Ci sono tre stadi della celiachia, noti come Marsh stadio 1, 2 e 3. Il Marsh stadio 1 indica un aumento delle cellule del tessuto connettivo nell’intestino tenue, con iperplasia delle cellule del tessuto connettivo e atrofia delle cellule della mucosa. Il Marsh stadio 2 indica un aumento delle cellule del tessuto connettivo e una lieve atrofia della mucosa. Il Marsh stadio 3 indica un aumento delle cellule del tessuto connettivo e una marcata atrofia della mucosa.
La diagnosi di celiachia può anche essere effettuata attraverso esami del sangue che rilevano gli anticorpi specifici per la celiachia. Tuttavia, la biopsia dell’intestino tenue rimane l’oro standard per la diagnosi di celiachia.
Una volta diagnosticata la celiachia, è importante seguire una dieta priva di glutine per tutta la vita. Ciò significa eliminare i cereali contenenti glutine, come frumento, orzo e segale dalla propria dieta. Esistono molti alimenti senza glutine disponibili per le persone con celiachia, tra cui riso, mais e quinoa. In sintesi, la diagnosi di celiachia può essere effettuata tramite biopsia dell’intestino tenue, che permette di determinare se ci sono danni all’intestino tenue causati dalla gluten. Una volta diagnosticata, è importante seguire una dieta priva di glutine per tutta la vita.