«La tapioca è ricca di carboidrati complessi, amido in particolare per l’87%, e povera di proteine e sali minerali». Le calorie sono le medesime del grano, circa 350 per 100 grammi. Non si può affermare lo stesso, però, in quanto a proteine, grassi, vitamine e sali minerali.
- La farina può essere utilizzata sin dai primi mesi di vita: è molto utile nell’alimentazione dei bambini e dei lattanti con difficoltà digestive e degli anziani che hanno bisogno di supporto all’alimentazione.
Un toccasana per l’intestino
La fecola è molto indicata nelle persone con problemi di reflusso gastroesofageo, gastrite e colon irritabile. Lasciata raffreddare,infatti, la tapioca porta alla formazione di una molecola ottimale per la salute del nostro intestino: l’amido retrogradato, che svolge un’importante azione prebiotica per il buon funzionamento della flora microbica intestinale.
Si per gli sportivi, no ai diabetici
«La tapioca è indicata per chi fa sport per favorire la riserva di glicogeno epatico e muscolare, la fase plastica e l’attivazione della sintesi muscolare».
- E’, invece, controindicata in chi soffre di diabete, per chi è obeso o sta seguendo un trattamento dimagrante. Infatti è calorica e ricca di zuccheri.
Si trova anche IN PERLE
Nota alle mamme come farina per la preparazione delle pappe dei neonati, la tapioca si può trovare in commercio (nei negozi specializzati) anche sotto forma di piccole perle bianche (ottenute da un rimpasto della fecola) che, una volta cotte, assumono una consistenza gelatinosa.
Addensante o sostituto della farina
L’amido di tapioca può essere usato come ingrediente per addensare salse, minestre e vellutate, ma anche come sostituto della farina nelle diete delle persone celiache, perché non contiene glutine, per la preparazione del pane o di dolci come torte o budini. Qualche cucchiaio di fecola di tapioca può essere anche messo nel latte per renderlo più digeribile. Nel momento in cui la tapioca viene cotta nel latte, i granuli di amido si gonfiano e, per la loro struttura, formano una specie di reticolo che lega una proteina, allergene noto del latte che è la caseina, così i succhi gastrici riescono a denaturarla più facilmente.